Progetto Dosso Dossi

L.A. Dosso Dossi // Prof.ssa I. Mazzacurati e  F. Zabarri

LABORATORIO EDUCAZIONE CIVICA , 2^D – 2020-21

PROGETTO U.D.I.

“Poesie per guardare / Poesie per pensare”

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MARTA MONTANARI

Tutte noi donne siamo delle Miss, non dobbiamo essere belle o perfette per esserlo, basta essere noi stesse.

In uno dei miei collage ho voluto far capire che sarebbe molto più significativo e bello dare importanza e valore a quelle donne che lottano per i propri ideali e si mostrano per quello che sono andando contro stereotipi e pregiudizi, piuttosto che celebrare donne che sono solo “belle”.

ALESSANDRO TRALLI

Con il mio lavoro vorrei far riflettere su come le relazioni uomo-donna siano ancora molto vincolate da ruoli stereotipati e pregiudizi.

ALICE SAPONARO

Nel corso degli anni, quello che per la società è il “normale” modo di vestirsi per una donna o per un uomo, è cambiato moltissimo. Rispetto al passato oggi c’è una minore distinzione tra l’abbigliamento maschile e quello femminile. Per questo nei miei collage ho voluto inserire anche James Charles (influencer e makeup artist) in abito da sera e Harry Styles (cantante pop) in tutù. Questi due personaggi pubblici si vestono come si sentono a loro agio e credo che questo comunichi ai loro follower, che ognuno può indossare i vestiti che vuole senza doversi preoccupare dei giudizi altrui: l’abbigliamento non ha “genere” e non dipendiamo da lui.

https://www.elle.com/it/showbiz/musica/a34736259/harry-styles-polemiche-moda-gender-neutral/

IRENE BUZZOLA

Nella mia ricerca ho scelto di partire da Instagram e di visitare le pagine di Victoria’s Secret e Gucci Beauty; volevo capire quali fossero i tipi, i modelli attualmente proposti da alcuni grandi marchi. Date le continue critiche da parte di molti, ho notato che la moda si sta finalmente adattando ai nostri corpi, smettendo di suggerirci una ricerca di approvazione e proponendoci la realtà. Ma sarà sufficiente?

ALICE DROGHETTI

I vestiti in sé non hanno gender, non l’hanno mai avuto, ma la società moderna ha deciso che solo le donne mettono i “tacchi” e solo gli uomini portano lo “smoking”, indicando così dei confini che vanno per oltre i vestiti… e chi non obbedisce a questi standard viene giudicato o discriminato.

Le persone devono capire che un pezzo di stoffa non può emarginare qualcuno dalla società, ma, al contrario, può diventare un modo per essere liberi, per ispirare altri uomini e altre donne, per abbattere i pregiudizi.

DIEGO CASSETTI

Con questo accostamento di immagini voglio raccontare che, spesso e volentieri, in questa società ci si sente inadeguati perchè incapaci di ricalcare i modelli proposti delle pubblicità, che sfoggiano fisici perfetti e patinati… Per rincorrere questi falsi modelli costruiamo e modifichiamo il nostro aspetto digitale per assomigliare a quei personaggi, ma questa è solo apparenza e finiamo col vivere in due mondi sempre più distinti e non apprezziamo più noi stessi.

CAROLINA RICCIARDELLI

Ho voluto riflettere sulle differenti aspettative che ancora oggi si hanno nei confronti di cosa potrà, o non potrà diventare, un bambino crescendo. Dalle bambine ci si aspetta che scelgano di lavorare nel campo della moda, dell’infermieristica, del trucco, di prendersi cura dei figli e della casa, ecc… Dai bambini ci si aspetta che vogliano un lavoro che impegni la loro forza fisica, oppure, lavori più prestigiosi come fare il Presidente della Repubblica (infatti abbiamo moltissimi esempi di uomini presidenti della repubblica, ma delle donne?). Ancora oggi tutti i lavori sono “giusti” per la figura maschile, ma per le donne no.

Un’altro aspetto che volevo toccare era quello del gioco, da piccoli tutti abbiamo provato le scarpe col tacco della mamma oppure le scarpe del papà, ma riflettiamo su un particolare: una bambina che prova le scarpe della mamma fa sorridere e innesca frasi del tipo <<è già una signorina>>; una bambina che prova le scarpe del papà, fa tenerezza e pare comunque un gioco “normale”; ma un bambino che prova le scarpe col tacco della mamma? A qualcuno fa ancora “storcere il naso” e questo gesto viene visto con diffidenza e stranezza.

MARTINA RUSSO

Il messaggio che vorrei comunicare, è proprio quello di non adattarsi mai agli standard di bellezza che la società impone, questo perché, come è evidenziato nel mio lavoro, possono cambiare di epoca in epoca. Ognuno di noi, infatti, deve accettarsi a prescindere dagli ideali di bellezza, e capire che seguire la massa è inutile.

PAOLA ELABORATI

PASSIONI. Con i miei lavori, ho voluto esprimere come molte passioni (le cose che ci piacciono e che amiamo) spesso vengono associate a un certo sesso, ad esempio la meccanica, spesso viene associata al sesso maschile; la danza classica invece a quella femminile. Questo però, può creare dei disagi nelle persone, creando in loro la paura di essere giudicati dagli altri e di essere esclusi per i propri gusti.

Ognuno di noi è libero di scegliere le proprie passioni, non abbiamo bisogno di persone che ci dicano cosa fare o come essere, possiamo essere noi stessi come e quando vogliamo, senza che nessuno ci fermi.

VALENTINA MARZOLA

NEL MONDO DEL FUMETTO. Tra i Supereroi, perché solo le eroine devono essere vestite come delle modelle in bikini? I Supereroi-maschi si vestono sempre e solo in tuta. Oltre a essere super sono sicuramente anche sexy. Ma allora per essere degli eroi, bisogna anche sembrare dei fotomodelli?

VIRGINIA PORTA

Quando la gelosia diventa tossica come un veleno

La gelosia, se eccessiva, può diventare tossica e si può manifestare in una coppia ma anche nelle relazioni di amicizia o nei confronti dei figli. A chi la subisce viene limitata la libertà :di vivere la propria vita come vorrebbe o di avere amicizie.

GIULIA BOTTONI

Ecco cosa appare cercando su Google Immagini la parola “Poliziotto”: una serie di pubblici ufficiali in divisa intenti a svolgere con dignità il loro lavoro. Sono quasi tutti uomini. Ecco cosa appare cercando su Google Immagini la parola “Poliziotta”: modelle ammiccanti che indossano improbabili sexy-divise. Sono quasi tutte donne.

CIACCIA LUCREZIA

Con il mio collage ho voluto rappresentare le differenze tra i giocattoli femminili e maschili. Può sembrare banale, ma son cose che quasi tutti i giorni vediamo, ma non se ne parla mai abbastanza. Solitamente ai bambini vengono regalati giocattoli che si basano sulla figura di un uomo lavoratore indipendente (robot, macchinine, ecc) e alle bambine invece vengono regalati giocattoli basati sulla figura della madre (lavatrice, cucina, bambole).

Qualcuno può obiettare che si tratta solo di giocattoli, ma queste differenze sono solo apparentemente superficiali e continuano a suggerire comportamenti futuri a cui doversi attenere.

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